CALCIO/ As Martina, a che PRO?

foto di Ninni CannellaLa penuria di risultati porta al pettine i nodi di una gestione ben lontana dal professionismo. A cominciare dal conflitto d’interessi di chi ha costruito la squadra

La fretta e la furia con cui la dirigenza dell’As Martina ha cercato e ottenuto il ripescaggio in LegaPro si sta rivelando un clamoroso boomerang.

Senza una adeguata struttura organizzativa (per ammissione dello stesso dg Petrosino, ndr), senza un impianto tecnico valido da cui ripartire, senza un potenziale economico  degno di nota, si è affidata la costruzione della rosa al procuratore Gerry Palomba, titolare della Palomba Sport Management, subentrato lo scorso gennaio al duo Pensi-Bocchini, con conseguente stravolgimento della rosa. Una scelta che portò i suoi frutti, ma tardivi. I 24 punti in 16 giornate del girone di ritorno non furono sufficienti a colmare il gap accumulato nella prima parte di stagione.

La scelta di affidare l’area tecnica ad un procuratore è paradossale. Sarebbe come affidare la gestione di un’enoteca al rappresentante di vini della cantina X: sarebbe imparziale nel proporre i prodotti ai clienti o tenterebbe di spingere quelli della imagesua vinicola?

Si potrebbe pensare ad un errore di inesperienza, se non fosse che la stessa scelta si ripete da tre anni di professionismo a questa parte, e che la stessa società l’ha rivendicata più volte nel corso degli anni, considerando il ruolo del DS oneroso e inutile. Si cominciò appunto con Palomba e Ciullo (estate 2012), che presto entrarono in collisione con Adriano Favia, lasciando Martina (compresi vari giocatori) prima dell’inizio del campionato. Nell’estate del 2013 la presunta affiliazione con la Ternana si rivelò nient’altro che l’affidarsi ad un procuratore di Terni, Pensi, con tanto di smentita del club umbro. A gennaio 2014 la chiusura del cerchio: il ritorno di Palomba, e alle idi di agosto, quello di Ciullo.

Un direttore sportivo fa gli interessi della società che lo paga. Un procuratore è portato per forza di cose a mediarli con i propri. In altre parole, vi è conflitto d’interessi. Magari i risultati arrivano pure. Magari, appunto. Ce lo vedreste, gentili lettori, Mino Raiola a capo dell’area tecnica del Milan o della Juve?

curvaCiò che ne consegue – un cambio sbagliato dell’allenatore, uno svarione di un difensore, un pareggio all’ultimo secondo – è semplicemente la conseguenza di una programmazione deficitaria e di un modo di fare calcio lontano dal professionismo. Ma se un giocatore è scarso, qualcuno lo avrà scelto. O no? E a questo qualcuno, il compito di sceglierlo glielo avrà affidato qualcun altro. O No?

A tutto ciò va aggiunta la gestione in subappalto del settore giovanile, forse l’unico mezzo in grado di garantire il futuro ad una società di provincia.

Se poi i risultati non arrivano, è bene che qualcuno venga allo scoperto, si assuma la responsabilità delle proprie scelte e chieda scusa ai tifosi. E se non è in grado di rimediare, con modestia, abbia il coraggio di farsi da parte. Altrimenti, è solo sofferenza. Ma a che Pro?

Mauro M.

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5 risposte a CALCIO/ As Martina, a che PRO?

  1. gaetano fanelli scrive:

    A proposito di gestione in subappalto del settore giovanile (ormai è così da tre anni ma stranamente solo una figura non manca mai ed ha due piedi in una scarpa), vorrei ricordare che molti dei giovani calciatori a cui il presidente aveva predetto un futuro in prima squadra, oggi sono tra le file di una società professionistica di serie B (IL BARI) ed altri in club regionali e non di Lega Pro.
    Questo hanno saputo produrre, a parte poi le promesse mai mantenute coni tecnici i preparatori e tutti coloro che hanno lavorato per quello che doveva essere il futuro del Martina calcio……abbiano il coraggio di dichiarare apertamente la loro incompetenza che è ormai palese e che danneggia l’immagine della Città e degli appassionati tifosi.

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    • mirco scrive:

      presumo che la persona che risulta sempre presente è la stessa che ha fatto il buono e il cattivo tempo nel settore giovanile…. colui che dietro tante scuse e… “non sono scelte mie ma della società” si parava sempre la faccia. Il sottoscritto, ha sempre evidenziato tale situazione che era palese a tutti gli addetti fin dal primo anno quando vennero mandate via alcune persone per favorirne altre… si parlava addirittura di cantera.. ma in realtà si è visto solo un grosso spreco di risorse umane in favore di altri… peccato, ripeto, peccato perchè era una grande occasione per far valorizzare giovani del nostro paese e dei paesi limitrofi…. si è finito per avantaggiare i soliti noti..

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  2. mimmo scrive:

    Caro mauro m. sono contento che la pensa come me, e’ evidente che dietro al Martina Calcio molto probabilmente vi siano parecchi interessi economici personali privati di questi signori che lei ha citato, altrimenti non si spiegherebbe tutto questo autolesionismo, fatto di ripetute sconfitte, e una mancanza assoluta di provvedimenti nei riguardi di allenatore(raccomandato) e di tanti giocatori(raccomandati e scarsi). In barba ai tifosi che purtroppo sono l’anello debole e passivo della catena e sono costretti ad assistere allo stupro della loro passione x il Martina. Spero di cuore che presto tutta l’organizzazione cambi volto e personaggi dal primo all’ultimo x far posto a gente che agisca con passione e cuore e non per il dio/denaro.

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  3. Angelo Cecere scrive:

    Martina terra di conquista ,siamo diventati la barzelletta della lega pro. andate via tutti . CHE SCHIFO CHE VERGOGNA

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  4. Angelo Cecere scrive:

    Per Natale saremo in serie D .
    Si retrocede , senza alcuna dignità, senza lottare, senza onore, grazie ragazzi per questa
    ennesima delusione . ( Società Indegna ).

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