Martina calcio e Fortitudo Martina/ Presente, futuro e la missione eroica

Un circolo vizioso. La citazione è di uno degli interlocutori con cui si cercava di immaginare il futuro sportivo della città; e dipinge alla perfezione lo stato attuale delle cose. Un effetto a catena che nasce dalla crisi di liquidità delle imprese e che finisce per coinvolgere anche alcune realtà sportive: se le aziende non incassano quanto dovuto non possono garantire al Martina calcio, come alla Fortitudo Martina, una effettiva
partecipazione economica. Martina calcio e Martina basket, a loro volta, non sapendo su quante risorse effettive poter contare, non possono avviare nessuna pianificazione futura: area tecnica, giocatori, dirigenti, vivaio, obbiettivi eccetera.

Se l’acqua è poca, la papera non galleggia si potrebbe dire. Ma non lo diremo.

Ogni ragionamento sulla prossima annata sportiva si ferma in questo momento dinanzi alla spietata logica del denaro: senza di esso il calcio, come anche la pallacanestro, scompariranno presto da Martina.

Non a caso la posizione assunta dall’Amministrazione comunale va proprio in questa direzione. Chiunque fosse interessato a dare un contributo allo sport martinese è vivamente pregato di pensare ad entrambe le società in difficoltà.

Valzani (dirigente della Due Esse attualmente detentore del titolo) è in queste ore impegnato nell’eroica missione di trovare fondi per la pallacanestro martinese.

Nello stesso ufficio, a pochi passi da lui, sulla scrivania del dg dimissionario del Martina calcio Nino Petrosino vi è un telefono in costante contatto con il presidente Muschio e gli altri dirigenti, anche loro alle prese con la stessa eroica missione.

Di investitori interessati alla causa sembrano esserci, almeno nel caso del calcio, e ciò consente di avere una certa fiducia sulla partecipazione alla prossima stagione, nonostante l’annunciato ridimensionamento della partecipazione di PugliaTermica e del probabile (quasi certo) passo indietro di Adriano Favia. In silenzio e a fari spenti si valutano le varie opportunità che si presentano.

Ma di fronte alle dimostrazioni di interesse Muschio, Valzani e soci stanno cercando di capirne misura, condizioni e affidabilità, per non ripetere la brutta esperienza della stagione appena trascorsa, quando si è contato su apporti economici poi venuti meno. Gli interessati a loro volta cercano di capire la convenienza dell’investimento e le condizioni di salute dei bilanci dei club. E’ la logica delle parti, come è giusto che sia.

I giovanissimi del martina con la Santeramo Cup

Intanto ieri si è svolto un incontro tra l’assessore allo sport Stefano Coletta e i presidenti delle scuole calcio Red Boys e Cristo Re, Marangi e Campanella, quest’ultimo anche responsabile del settore giovanile del Martina nella passata stagione.

Sul tavolo proprio il futuro del vivaio biancoazzurro. La volontà in via Fighera è quella di alleggerirsi il più possibile dei costi dello stesso; Coletta ha proposto di unire le forze tra club biancoazzurro e società calcistiche giovanili. Ma la sinergia tra Cristo Re e Red Boys non è sufficiente a far fronte ai 120-150 mila euro necessari a garantire un anno calcistico a Berretti, Allievi e Giovanissimi nazionali (stando ai costi della passata stagione).

Il risultato, come ovvio, è stato un nulla di fatto. Ogni idea, ragionamento o ipotesi si ferma davanti alla spietata esigenza di fondi.

Senza di essi si ferma ogni ingranaggio. Un circolo vizioso. Appunto.

M.M.

Questa voce è stata pubblicata in AS Martina, Basket, Editoriale, Notizie e contrassegnata con , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: